Incontro ravvicinato tra il pianeta Giove e la sonda Juno. Il giorno nel quale avverrà è il 4 luglio 2016 quando Juno entrerà nella sua orbita. Il suo viaggio era cominciato 5 anni fa, precisamente il 5 agosto 2011 da Cape Canaveral, in Florida. Prima di cadere sul gigante gassoso del nostro Sistema Solare, la sonda compierà 37 orbite, una più vicina dell’altra, col fine di studiare e carpire quante più informazioni possibili, soprattutto per studiare il campo magnetico e quello gravitazionale.
Sono molte le problematiche relative a questa missione viste le estreme condizioni ambientali presenti su Giove. Prime tra tutte le radiazioni che la NASA ha calcolato equivalere a 100 milioni di radiografie. Ovviamente la sonda ha le strumentazioni ben schermate da titanio, ma l’incognita è sempre presente. La sonda Juno viene alimentata da pannelli solari e, tra le varie strumentazioni a bordo, ve ne sono alcune italiane. In particolare c’è JIRAM, ovvero lo “Jovian InfraRed Auroral Mapper“, ed il Ka-Band Translator (KaT). Il loro compito è quello di studiare le aurore polari, la gravità, il campo magnetico, l’atmosfera e l’acqua in essa presente. Non poteva, infine, mancare una targa – sempre italiana – dedicata a Galileo Galilei. Le altre strumentazioni sono il Microwave Radiometer (MWR), il Fluxgate Magnetometer (FGM), l’Advanced Stellar Compass (ASC), il cui compito è quello di permettere l’orientamento di Juno; lo JADE (Jovian Auroral Distribution Experiment); lo JEDI (Jovian Energetic particle Detector Instrument); il WAVES (Radio and Plasma Wave Sensor); l’UVS (Ultraviolet Imaging Spectrograph); il GSE (Gravity Science Experiment) per studiare la struttura interna di Giove ed il JCM (JunoCam), ovvero una fotocamera/telescopio. Come detto, la sonda trasporta anche una targa – fornita dall’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana – dedicata a Galileo in alluminio nel quale è inciso l’originale del manoscritto dove Galileo descrisse per la prima volta le 4 lune galileiane di Giove. Una curiosità. Juno trasporta anche tre passeggeri speciali: tre pupetti della LEGO (realizzati in alluminio), che rappresentano Galileo (recante in mano il pianeta Giove ed un cannocchiale), Giove, rappresentato con delle saette in pugno e sua moglie Giunone con una specie di lente di ingrandimento in mano perché è riuscita a vedere tra le nubi di giove e “capire la vera natura di suo marito”. Dopo il successo della missione New Horizons con il Fly-By su Plutone e la missione Rosetta sulla Cometa 67P Churyumov-Gerasimenko – tanto per citarne due – ora si spera di raggiungere l’obiettivo pure in questa. Chissà se eventuali alieni presenti su Giove saranno contenti di questo incontro ravvicinato. Sicuramente i loro figli si divertiranno da matti a giocare con i pupetti LEGO, sempre che anche gli alieni li abbiano inventati. L.C.
1 thought on “Su Giove… con i LEGO. A breve l’incontro ravvicinato della Sonda Juno”
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